CERIMONIALE PER IL RICEVIMENTO NEL GRANDE
TRIKLINOS DELLA MAGNAURA CON I SOVRANI SEDUTI SUL
TRONO DI SALOMONE
Si deve sapere che, se deve aver luogo un ricevimento nella Magnaura,
il palazzo non viene aperto per la processione quotidiana del
mattino148. Tutto il senato si reca di buon mattino alla Magnaura e qui
indossa gli abiti da cerimonia e al compimento della seconda ora,
quando tutto è pronto, i prepositi e tutti i membri del cubiculo entrano
nella stanza dell’imperatore attraverso la chiesa del Signore. Gli
imperatori indossano il divitìsion e il saghìon chrysoperiklèiston149 ed
escono attraverso il portico dei Quaranta Santi e il Sigma accompagnati
dal cubiculo, dai manglaviti e dall’eterìa150. Durante il cammino si
fermano alla chiesa del Signore e accendono ceri; di qui , attraverso la
Sakelle151, 1’Oaton152 e il passaggio stretto raggiungono la terrazza
148 La «processione quotidiana» indica l’udienza che ogni mattina il sovrano accordava ai
principali ministri.
149 Il saghion chrysoperikleiston era un mantello più corto della clamide a bande d’oro.
150 Reparti della guardia del corpo del sovrano: i manglaviti erano armati con un bastone
(manglàvion), ma portavano anche spada e ascia a doppio taglio; l’eteria era composta da
mercenari stranieri.
151 Edificio che serviva per conservare il tesoro e gli archivi.
152 L’Oaton, costruito secondo la tradizione da Costantino I, prendeva nome dal latino Ovatum
(a forma di uovo) probabilmente per la cupola che lo ricopriva. Era detto anche «triklinos del
trullos» (trou%llov=cupola) e servì da sala di riunione per il VI Concilio ecumenico del 680-681.
63
della Magnaura. Si recano quindi nel grande triklinos in cui si trova
anche il trono di Salomone153. Qui, nel lato destro verso oriente,
all’interno della conca, si trovano i seggi d’oro con sopra le clamidi e le
corone. I sovrani si recano nella camera che si apre nel lato sinistro e,
quando tutto è stato preparato come si conviene dal maestro di
cerimonie, dai prepositi e dal logoteta del dromo, i prepositi entrano
nella camera e avvertono i sovrani. I sovrani escono subito e si recano
dove si trovano le clamidi e le corone e, dopo che sono stati rivestiti di
queste dai prepositi, vanno a sedersi sui troni. A questo punto il popolo,
che si trova fuori dalle due tende mobili rivolte a occidente, pronuncia a
gran voce gli auguri di lunga vita. I prepositi, subito dopo, escono e
introducono nella sala il personale del cubicolo dai due ingressi, a
destra e a sinistra, come vuole la consuetudine. Quando questi hanno
preso posto, il preposito fa cenno all’ostiario con la verga d’oro che
esce e introduce la prima entrata154: i magistri. E nuovamente a un
cenno del preposito esce un altro ostiario e introduce allo stesso modo
la seconda entrata: i patrizi. E di nuovo a un cenno del preposito esce il
primo ostiario e introduce allo stesso modo la terza entrata: i senatori e
così via per quante entrate sono previste dall’uso e dal regolamento
della cerimonia.
Quando sono terminate, entrano il catepano con il domestico e i
crisotricliniti e si dispongono a destra e a sinistra dinanzi alle due tende
mobili rivolte a occidente e, quando hanno preso posto, il preposito fa
cenno all’ostiario con la verga d’oro che esce e introduce lo straniero
sostenuto dal catepano dei basilici o dal conte della scuderia o dal
protostrator in compagnia dell’interprete e preceduto dal logotete del
dromo. Quando è entrato, cade a terra adorando i sovrani e nel frattempo
153 La Magnaura aveva forma basilicale a tre navate e terminava con un’abside in cui si trovava
il trono di Salomone. Del trono di Salomone la Bibbia ricorda che era fatto di avorio rivestito di
oro puro e vi si accedeva da sei gradini. Poi prosegue che «il sedile aveva due bracci laterali, ai
cui fianchi si ergevano leoni. Dodici leoni si ergevano di qua e di là, sui gradini; non ne
esistevano di simili in nessun regno».
154 Le «entrate» (i bh%la, dal latino velum) erano i diversi corpi di dignitari, che venivano
introdotti in ordine di precedenza nelle sale in cui si svolgevano le cerimonie. A un cenno del
preposito, l’ostiario scostava la tenda (il velum) che chiudeva gli ingressi alle sale, come in una
celebrazione liturgica.
64
suonano gli organi. Egli avanza quindi fino a una certa distanza dal trono
imperiale e, quando si fermano, gli strumenti a percussione si fanno
sentire. Si deve sapere che, mentre l’amico si avvicina al sovrano,
entrano le persone più illustri del suo seguito: questi, dopo aver adorato,
prendono posto in prossimità delle due tende mobili. Quando il logoteta
rivolge le domande consuete all’ospite, i leoni cominciano a ruggire e gli
uccelli sul trono e sugli alberi a cantare armoniosamente; gli animali che
si trovano sul trono si sollevano dalle loro basi. Mentre ciò ha luogo, il
protonotario del dromo porta il dono dello straniero e, subito dopo,
suonano di nuovo gli strumenti a percussione, i leoni tacciono, gli uccelli
smettono di cantare e gli animali tornano nel posto che avevano in
precedenza. Dopo la presentazione dei doni lo straniero viene invitato ad
andarsene dal logoteta e, dopo aver adorato, esce dalla sala. Mentre egli
si accinge ad uscire suonano gli organi, i leoni e gli uccelli fanno sentire
le rispettive voci e tutti gli animali si sollevano dalle basi. Quando lo
straniero è uscito dalla tenda gli organi cessano di suonare, gli uccelli e
le belve ritornano al posto precedente. Se c’è anche un altro amico e i
sovrani ordinano di introdurlo, viene di nuovo osservato lo stesso
cerimoniale al suo ingresso e alla sua uscita, secondo quanto si è detto
sopra. Lo stesso cerimoniale, in breve, viene ripetuto ugualmente per
tutti gli amici che i sovrani vogliono introdurre, come si è detto.
Si deve sapere che, quando gli amici sono usciti, il preposito dice a gran
voce: «favorite!» ed escono magistri, patrizi e senatori dopo aver
augurato il «per molti anni!». Dopo che questi sono usciti, il preposito
dice di nuovo «favorite!» ed escono i crisotricliniti e il personale del
cubicolo dopo aver augurato «per molti anni!». Quando tutti sono usciti,
i sovrani scendono dal trono, depongono le corone e le clamidi e
indossano i loro sagia chrysoperik1eista. Si recano quindi in forma
privata nel palazzo da Dio conservato attraverso lo stesso itinerario
seguito all’andata e accompagnati dai cubiculari; quando il corteo
giunge al Crisotriclinio, essi lasciano il sovrano dopo aver augurato
«per molti anni!» e ciò che segue.
de cerim. II, l5, pp. 566-570 (in CONSTANTINI PORPHYROGENITI de cerimoniis aulae byzantinae, I, a cura di I. I. Reiske, Bonn 1829)